BACHECA DEL PRESIDENTE

15/01/2023

Amici e simpatizzanti di Politica,

il nuovo anno è iniziato, ancora auguri. Come direttivo ci siamo già incontrati. Vorremmo rimetterci in cammino. E di buona lena. Contiamo per la prossima primavera di preparare un incontro, possibilmente in presenza. Il peso del tema ci preoccupa un po', ma, come ormai in tutti questi anni avrete ben capito, non ci sottraiamo alle sfide. Coscienti, tuttavia, delle nostre forze sarebbe di grande aiuto anche la partecipazione di chi gentilmente ci segue. Chiediamo di ricevere sul tema che mi accingo a rivelare, materiale di documentazione, articoli, titoli di libri, nominativi di persone che potranno essere, risorse finanziarie permettendo, i relatori nel nostro incontro primaverile. La foga dello scrivere mi stava portando oltre. Il tema individuato, ancora provvisorio, è: "Oggi la destra che destra è?". Ogni novità qualunque essa sia, anche non scientifica, ha necessariamente bisogno, prima di venire conclamata, di essere testata e verificata. Ed è quello che nel nostro piccolo vorremmo intraprendere.
Al momento due i punti di partenza. Il primo, l'amabile e garbato discorso di fine anno di Sergio Mattarella, presente in versione audio nel sito e che poco sotto brevemente riporto. Il secondo, la scheda di Gian Paolo Zara, redatta nel febbraio 2021, del libro di Francesco Pallante "Elogio delle tasse" ed.Gruppo Abele, integralmente riportata in questa news. Ebbene sì, il volto della destra, per noi sottende, inevitabilmente, tre aspetti da dipanare. Il primo, ideologico politico, il secondo, etico sociale e ultimo, ma non da ultimo, economico fiscale. Il presidente Sergio Mattarella, dopo aver esordito sulla novità di avere per la prima volta una donna a capo del governo, che si è subito costituito per il chiaro risultato elettorale, e aver dichiarato che la nostra si sta ponendo come una democrazia matura e compiuta, ha proseguito affermando che "la Repubblica è la nostra Patria, costituita da donne e uomini che si impegnano per le loro famiglie, dal senso civico di chi paga le imposte, dal sacrificio di chi indossa divise, dalla fatica di chi lavora,dall'ansia di chi cerca lavoro, dall'impegno di chi studia, dalla generosità di chi si prende cura del prossimo, dall'iniziativa di chi fa impresa e crea lavoro".
Rimuovere gli ostacoli per combattere le disuguaglianze e promuovere i diritti è un impegno civico e un principio fondamentale, espresso all'articolo 3 dai Padri costituenti: "... La Costituzione - aveva premesso dopo poco l'avvio del discorso il presidente, e di cui il primo gennaio di quest'anno si celebra il 75° anniversario - è la nostra bussola. Il suo rispetto, nostro primario dovere, anche il mio". Sergio Mattarella ha proseguito parlando della pace da perseguire e invocata da tempo anche da Papa Francesco. A lui ha rivolto un "saluto e sentito cordoglio dell'Italia per la morte del Papa emerito Benedetto XVI" (Su Benedetto XVI, sulla sua teologia, si propone l'intervista di Simone Paliaga a Massimo Cacciari pubblicata su Avvenire venerdì 6 gennaio). La pace è valore fondativo su cui ha poggiato, fino allo scorso febbraio, l'Europa"- (vaso di coccio, fra vasi, potenze di ferro,da alcuni maliziosamente, indicata come Leuropa) - che sta vivendo ai suoi confini il dramma di una guerra che impone la ricerca di una speranza di pace". La speranza di pace, ha dichiarato il presidente, "è fondata sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia" ed "è radicata nei cuori" di chi si batte per l'affermazione della libertà, siano essi ucraini, russi che "sfidano la repressione per dire no alla guerra", iraniani ed iraniane , e giovani donne afghane che lottano per il diritto allo studio. Si è poi soffermato sui giovani, le nostre più vicine speranze. Per alcuni di loro purtroppo il futuro è prematuramente troncato per via dell'alto numero di morti sulle strade dovute ad imprudenze, abuso di alcool e di sostanze stupefacenti. Le sfide globali, perché "è la modernità con il suo continuo cambiamento ad essere globale" ... ci spingono a leggere il presente con gli occhi del domani…. Il cambiamento va guidato e non può essere rimosso". In questo scenario in cui non sono mancate le emergenze dovute alla pandemia e alla conseguente crisi economica e sociale, l'Italia ha dimostrato di saper reagire con responsabilità, mantenendo il suo legame con l'Europa, con l'occidente, con l'area del Mediterraneo allargato e avendo un rapporto privilegiato con l'Africa. Il capo dello Stato ha proseguito ricordando la necessità di occuparsi della transizione energetica, con la messa in sicurezza del pianeta e della trasformazione digitale, "il cui uso ha già modificato le giovani generazioni che la vivono già" , senza dimenticare l'importanza della scuola, dell'Università, della ricerca scientifica, indispensabili per misurarsi con la complessità delle sfide del domani, che impongono "di cambiare sguardo con cui leggere la realtà". Ed esortando si è apprestato a concludere, "guardiamo al futuro con uno sguardo nuovo, con gli occhi dei giovani. Raccogliamo le loro speranze e facciamole nostre. La Repubblica vive della partecipazione di tutti. È questo il senso della libertà garantito dalla nostra democrazia… Auguri".
E, ricapitolando, nel far nostro l'augurio del presidente:
- Il volto nuovo della destra
- Tasse, riforma fiscale
- E altro ancora, come Autonomia differenziata e Semipresidenzialismo in rapporto alla Costituzione;
sono gli argomenti di cui potete informarci scrivendo a:
posta@politicaassociazione.it.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

24/12/2022

Amici e simpatizzanti di Politica,

il Natale ormai si approssima. Guardandomi un po' in giro mi sono chiesta: di fronte a tutto quello che ci circonda riusciremo mai a venirne fuori? In campo internazionale Russia e Ucraina imperterrite si guerreggiano. Emirati arabi e Qatar cercano spazi di conquista, con manovre discutibili, per non parlare dell'Iran con le feroci repressioni in atto a danno dei giovani e delle donne. Né tanto meno si può ignorare come America e Cina si controllano a distanza facendo dell'Africa, continente incommensurabilmente ricco, tanto quanto atavicamente povero, l'estesa prateria delle loro specifiche e interessate politiche. Sul fronte nazionale, la destra al governo, alle prese con la finanziaria, dichiara che quanto si sta redigendo è il meglio possibile, mentre in campo avverso la legge di bilancio in essere è giudicata iniqua in quanto colpisce poveri e quanti dispongono di un reddito fisso e salvaguarda, anzi privilegia, autonomi e abbienti. Il Partito democratico che, dopo le elezioni settembrine era ancora il maggior partito dell'opposizione, ora, stando ai sondaggi, è un naufrago alla deriva. Sorpassato nei consensi dal Movimento 5S è alle prese non solo della ricerca di un nuovo segretario/a, ma anche di una nuova identità in cui si possa riconoscere il mondo della sinistra. Tutto è da rivoltare, comunque, in un modo o nell'altro, sono certa, da inguaribile ottimista, che alla fine la quadra si troverà. E i segnali non mancano. C'è il notiziario pervenutoci da Ikonda. C'è l'impegno di Matteo Villardita, un giovane impiegato, un tempo paziente, che dedica il suo tempo libero, nei panni di Spiderman, a portare una ventata di gioia e sorrisi di felicità ai piccoli ricoverati. C'è la bella poesia natalizia di Maurizio Steffenino. E c'è, avvenuta anzitempo, la rivelazione del regalo, una sciarpa acquistata da Vuitton, in via Condotti a Roma, che, a ridosso del Qatargate, Dany, riceverà da parte del marito, Pierluigi Bersani. Sono piccoli segni che confermano come in questi giorni improvvidi esistono ancora persone di cui poter aver fiducia. Da noi tutti a voi tutti, Buon Natale, anche nel segno della natività indicato oggi, vigilia, da Massimo Recalcati nelle pagine del quotidiano "la Repubblica".
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

30/11/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

è stato un altro lungo silenzio, ma non certo per attendismo politico o melina calcistica. Mentre ieri l'altro, sabato 19, mi preparavo a rientrare a Torino, mia madre, quasi novantanovenne, mi ha chiesto se aveva ancora un orologio. Gliel'ho preso e messo al polso. Dopo un paio di ore se l'è tolto. E io ho pensato agli asiatici che abitano il tempo, diversamente da noi che abitiamo l'orologio, frequentiamo la frenesia e ci rivestiamo di frustrazioni e ansie. Il tempo non va sprecato, il tempo è prezioso, così molti incappano in quel meccanismo perverso, che inevitabilmente comporta la compressione di quella dimensione umana fatta di ascolto, silenzio e sospensione, di sguardo rivolto alla natura o Creato che dir si voglia, verso cui perdiamo tempo. Così facendo, con il pensiero al tempo che ci sfugge di mano, e senza rendercene conto, a poco a poco si finisce per perdere quell'immagine umanitaria, connaturata in noi, ma che facilmente si dissolve se non sappiamo prendercene cura. "La cura di sé" è il titolo di uno scritto di Paolo Scquizzato del 10/11/22, tratto da Adista Documenti n. 39 , che invito a leggere. Sforziamoci di aver cura di noi stessi e degli altri, ne ricaveremo pace. Alcuni, rivolgendosi ai più bisognosi e agli ultimi ne fanno una missione di vita, altri la indicano e ci spronano al riguardo. Uno di questi fin dall'inizio del suo insediamento pubblico, con in braccio sora povertà, ha fatto comprendere verso quale direzione avrebbe indirizzato il cammino. Papa Francesco non è stato il solo né il primo personaggio pubblico a proporre di "aver cura", ma certamente è stato il primo a parlare di "una guerra a pezzetti" che stava attanagliando il mondo. E oggi, a quasi dieci anni dall’inizio del suo pontificato, non ha tema di affermare che ci troviamo di fronte alla Terza guerra. Ha voluto aprirci gli occhi sui cavalieri che potevano approssimarsi all'orizzonte. Direbbero a Pozzallo, in quel mare che mi manca, "tutte fimminazz". Carestia, Morte, Pestilenza e Guerra. Dell'ultima ho detto e al riguardo si propone la recensione dell'ultimo libro di Lucio Caracciolo "La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa" , ed. Feltrinelli. La penultima, la Pestilenza, alias Pandemia, altra fimminazza, che con il secondo cavaliere, Morte, ha provocato, oltre che vittime, infinite ferite fisiche e mentali che a due anni di distanza non si sono ancora risolte. Infine la prima, la Carestia, che sottende siccità e povertà,(tutte sempre, poveri noi, fimminazz, e si è giunti a sei!) e anche a questo proposito si segnalano due testi. Il primo è un articolo apparso su Salute Internazionale di novembre, scritto da Maurizio Murro, "L'Africa e la guerra in Ucraina", il secondo è il rapporto dell' organizzazione internazionale Save the children, che da oltre 100 anni si occupa di minori in indigenza. Nella sola nostra civile Italia si contano un milione e quattro centomila minori in condizione di povertà assoluta.
L'attenzione ai bisognosi e ai poveri fu un punto nevralgico dell'operato instancabile del pozzallese Giorgio La Pira, noto ai più come il sindaco Santo di Firenze, che nel 1950 pubblicò su Cronache sociali "L'attesa della povera gente", che qui si ripropone. La Pira fu uno dei padri costituenti e anche a tal proposito si segnala su Spreaker l'audio dal titolo "Il costituzionalismo della Costituzione italiana". La nostra carta costituzionale, altra fimminazza, considerata tra le più belle al mondo, s'impernia su due importanti valori, lo sviluppo della persona e l'uguaglianza. Oltre a ciò sono inseriti al suo interno i diritti sociali, di cui prima dell'avvio del sistema repubblicano democratico non si teneva conto.
Ultime, ma non ultime, due iniziative di solidarietà promosse una dalla Consolata - gli Amici Missione Consolata si stanno adoperando per fornire apparecchiature di cardiologia all'ospedale di Neusi, nel Congo - l'altra da Cascina Archi. Anche questi nostri amici si stanno prodigando per allestire un banco di beneficenza alimentare per persone in difficoltà.
Ah, queste fimminazz!
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

13/10/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

oggi 13 ottobre verranno eletti i presidenti di Camera e Senato e nei giorni a seguire sarà dato l’incarico alla candidata premier in pectore Giorgia Meloni di formare il governo. Come già scritto, anche se di motivi ce ne sarebbero a iosa, non esulto per questa nomina al femminile. Per inciso il nuovo Parlamento, che sarà composto di 600 parlamentari, avrà due eletti su tre uomini. Le parlamentari italiane saranno 186, il 31%, al di sotto della media europea che si attesta al 32,8%. Fratelli d 'Italia è il partito che ha meno elette donna. Roba da non credere. Niente mi accomuna alla giovane leader se non la sofferenza legata alla cura. A lei è mancata la presenza e l'accudimento di un padre, a me, all'opposto, è toccata una rocambolesca assistenza genitoriale domestica, giocata tutta al femminile. Buon per lei se è riuscita ad affrancarsene. Lei da patriota ha a cuore la Patria, il cui etimo rinvia, prima che alle madri, ai padri. Detto ciò, anche se ha avuto l'intelligenza di tenere molto sotto tono gli entusiasmi per la vittoria conseguita, le auguro un buon lavoro, soprattutto per le sorti dell'Italia. L'inizio, e chiudo l'argomento, non si avvia sotto i migliori auspici. Una per tutte la difficoltà di reperire un ministro che si assuma l'onore e l'onere di occuparsi dell'economia italiana.
Lasciate le vicende nazionali, si suggeriscono ora piuttosto due proposte tutte in territorio metropolitano torinese. La mostra su Guido Rossa fotografo, sì, proprio lui, l'operaio e sindacalista ucciso a Genova dalle Brigate Rosse nel 1979, proposta dal Polo del ‘900, visitabile fino al 23 ottobre, di cui ha parlato Gianna Montanari nell'articolo apparso il 9 ottobre su "La voce e il tempo" e una tre giorni metropolitana tutta dedicata alla scuola per affermare l’importanza del legame dell’istituzione scolastica col suo territorio. Il titolo dell'articolata manifestazione è infatti " Ci vuole una città per fare una scuola". A Torino, ma anche a Moncalieri, Rivoli, Settimo Torinese dal 20 al 22 ottobre molti saranno gli esperti che si siederanno al tavolo e parlando di "comunità educativa" riusciranno, e ne sono più che certa, a raggiungere e ad ascoltare il mare.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

11/09/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

le lancette dell'orologio, per sondaggi e previsioni riguardanti le vicine elezioni politiche si sono ormai fermate dall'altro ieri, 9 settembre. Vent'uno anni oggi, 11 settembre, attoniti, guardavamo alla tivù le immagini del micidiale attacco terroristico lanciato da Al Qaida agli Stati Uniti. Da allora tutto è più scompaginato e l'umanità fa fatica a raccapezzarsi. Quel che appare certo è che la vox populi Giorgia si è innalzata vertiginosamente al 27%. Finalmente anche da noi una donna, una giovane donna, premier, alla guida del Paese. Dovrei essere contenta e invece non lo sono affatto. Lei dice di essersi sdoganata dal fascismo, ma io non ne sono minimamente convinta. Fatto sta che ha messo tutti gli altri, alleati compresi, "sull'attenti" e punta alla vittoria. Che cosa ha fatto il Pd? Ha continuato a sbracciarsi, insistendo sullo spauracchio della destra, e quale destra, al governo. Gli altri non sono stati da meno, crivellandosi vicendevolmente, hanno finito con il dimenticare che il vero vincitore di questa tornata elettorale è il popolo del non voto. Rappresenta il 35 % degli aventi diritto. Una bella scoppola: è composto dai tanti delusi, militanti di sinistra, ma anche da una pletora di cattolici che non sa più a chi guardare. Poi c'è il divario nord sud. E' in quest'ultima zona d'Italia che si vota di meno. E, ultimo ma non ultimo, i giovani, gli inascoltati in assoluto. Sono loro che facendo della crisi climatica il vessillo, inneggiano a una maggior giustizia sociale. Se questa è la cornice, il quadro è dato dalla tempesta perfetta in cui ci ritroviamo: il post Covid, la guerra in Ucraina e la crisi energetica. Che fare? Come già mi sono espressa, andrò a votare, ma non per rispondere alla chiamata del "voto utile". No. Voterò perchè credo in determinati valori e ripongo ancora fiducia, anche se una vena di disincanto sussiste, alla rappresentanza politica che sento a me più vicina. Spiacente per CalenRenzi e per Giuseppi e per aiutare a districarsi in questo ginepraio si propongono due interviste, una fatta al giurista Sabino Cassese, all'inizio del mese di agosto e l'altra, apparsa sul quotidiano "la Repubblica" il 28 agosto, al sociologo Giuseppe De Rita, nonchè lo studio effettuato dal Forum Disuguaglianze e Diversità di Fabrizio Barca sui diversi programmi elettorali.


Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

12/08/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

dopo quasi due mesi di aria siciliana, finalmente sono a Bardonecchia. Ho trovato una gradevole temperatura e con una mente più fresca sono riuscita a fare ciò che mi ero riproposta, anche perché la ridda di notizie che in tutto il contesto politico si accalcavano, istintivamente, mi inducevano a temporeggiare. Il presidente Mattarella aveva invitato tutti a un contributo costruttivo in questo governo di unità nazionale, per cui non c'è storia che tenga. A far cadere il governo Draghi, al di là della presa di posizione di Giuseppe Conte, che ha squadernato quanto era stato indicato dal presidente della Repubblica, è stato il centrodestra. La compagine politica, il cui leader in declino è Salvini, ha compiuto quest'atto di irresponsabilità, per mero calcolo di opportunismo elettorale. I sondaggi da tempo dicono che detto schieramento gode il consenso della maggioranza degli italiani, tuttavia a correre a vele spiegate è la leader di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni, l'unica coraggiosa parlamentare, oppositrice al governo Draghi nei sondaggi è risultata sempre più forte e i due maschietti Silvio e Matteo non hanno voluto rischiare la debacle. La paura fa sempre 90 e, tutti e tre, di comune accordo, hanno deciso, buon per lui, di richiamare in campo, il popolo. Eh sì, la sovranità appartiene al popolo, tocca a lui votare e decidere. E così, mercoledì 20 luglio è caduto il governo e l'allibito e spiazzato popolo sovrano, che sapeva di dover esercitare il suo diritto, compiendone il dovere, nella prossima primavera, con il morale più diverso, si sta preparando all'animosita' che furoreggera' nel corso della campagna elettorale. Il colpo di grazia - e pensavo sarebbe stato l'ultimo di questo scriteriato luglio-, mi è stato dato da Grazia, che so essere un'attenta e impegnata persona, incontrata la sera prima del mio rientro in Piemonte, ossia giovedì 4 agosto. Era delusa per come siamo giunti a questo imminente ferragosto. Abbiamo una legge elettorale pessima, scritta pensando prima di tutto ai meri interessi partitici e non certo all'elettorato, e, a chiare lettere, mi ha detto che non sarebbe andata a votare. Mi ha lasciata di stucco, ma non è finita lì, con un avvertimento mi ha salutata: "avremo un governo di pudditri ". Alla mia confusa espressione mi ha meglio spiegato, " i pudditri sunu i scecchi". I pudditri sono gli asini. E ci siamo accomiatate. Domenica 7 agosto, intorno le 15, nella vasta prateria dell'ormai fu "campo largo" , un nuovo showshock. Calenda Carlo che neanche 72 ore prima aveva, con un immortale bacio, fortificato ciò che aveva scritto di suo pugno e sottoscritto con Letta Enrico, gli e ci comunicava, via etere, lo scioglimento del patto. "Gesù e Maria - mi son detta esterrefatta, mentre ascoltavo quest'altra bomba - Grazia ha proprio ragione. Non se ne può più! Ma quanti sono questi errori di ingenuità? Sarà proprio così o tutti questi pudditri, letteralmente giovani asinelli, si vogliono per l'ennesima volta, prendere gioco di noi? Non lo so. Sono tuttavia quasi certa che Grazia non voterà, a meno che chi saprà condurre una campagna elettorale coraggiosa, forte, responsabile e seria, non fatta di schiamazzi e di chimere, alla fine la indurra' ad andare a votare. Da quel che si dice Renzi e Calenda si preparano per una nuova avventura e Conte, che da giorni aveva annunciato la corsa in solitaria, chissà, forse riserverà qualche altra sorpresa? L'operato del centrodestra, o meglio, come viene indicato oggi, del destracentro è noto ed è sotto gli occhi di tutti, e per me, continua a non far testo. Da cocciuta ingenua che crede nella concordia, nello sviluppo sostenibile e nell'ecologia integrata, nei diritti che si accompagnano a doveri, nella giustizia e nella libertà, so che il 25 settembre, assolvero' il mio compito e mi rechero' a votare per quel progetto, avviato da Romano Prodi nel 1995. L'Ulivo. Prodi è stato l'unico che ha battuto il Berlusca, nel 1996 e nel 2006 e la sua caduta è avvenuta la prima volta a opera di Franco Turigliatto della sinistra critica, …e la seconda a opera dell' UDEUR di Clemente Mastella. Non ci resta, che confidare in questo bistrattato popolo italiano e come ho avuto modo di dire già nel passato, di rispolverare le parole del dottore Pampinedda: "Stamu o virriri, acqua e zuccuru". Stiamo a vedere, acqua e zucchero.
In questa news troverete un appello apparso su Avvenire il 2 agosto: è un invito, tra l'altro, ad andare a votare. E ancora la riflessione/sfogo di un nostro socio, Maurizio Steffenino che si dipana in due diversi momenti e stesure. La prima riguarda alcune considerazioni sulla collocazione e rapporti dell'Italia con l'Europa. La seconda è stata scritta e pervenuta in direttivo il 26 luglio, a seguito della caduta del governo Draghi, di cui tutti, a posteriori, menzionano l'agenda che consiste, come lui stesso ha affermato, nel metodo, ossia rispondere alle emergenze e criticità ed avere credibilità.
Completa la news un articolo "Infinito" di Nicola Cutolo, pubblicato su Affichez nel numero di agosto.
Auguro, con tutto il direttivo, un sereno ferragosto, con la promessa di rifarmi viva prima delle elezioni del 25 settembre.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

12/07/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

in questa prima decade di luglio che volge al termine mi ero proposta di scrivere da Bardonecchia, dove mi sarei trovata, secondo i miei soliti e tradizionali spostamenti estivi. E invece all'improvviso tutto � stato stravolto, cos� come � avvenuto, sia pur con le debite proporzioni, in val di Fassa, nel Trentino, con la Marmolada che � collassata per via del seracco di ghiacciaio che si � staccato dalla montagna. E' forse tramontato il fenomeno Thunberg e dei mutamenti climatici non c'importa pi� nulla? Di fronte a questa tragedia, presentata come "evento catastrofico improvviso" ha fatto le sue rimostranze Guido Trevisan, il gestore del rifugio di Pian dei Fiacconi, sempre sulla Marmolada, andato completamente distrutto il 5 dicembre del 2020. "Ma di cosa stiamo parlando?" E' stato il suo commento, rammentando ci� che era gi� successo due anni fa e ricordando quanto era accaduto, sempre nella zona, a Vaia, nel 2018. E ha continuato dicendo che l'unica differenza con il crollo della montagna di allora era stato che, per fortuna, non aveva fatto vittime. Il cambiamento climatico esiste e non si pu� pi� negare l'evidenza. Per fortuna, una buona notizia. Luca Sardo, referente torinese di Fridays For Future, il movimento lanciato da Greta Thunberg, da Palazzo di Citt� ha annunciato, venerd� 8 luglio, il grande raduno che si terr� alla Colletta, a fine luglio, e dove sono attesi migliaia di giovani attivisti. Arriveranno a Torino dal 26 al 29 luglio, per un Campeggio per il clima e l'ospite pi� attesa sar� certamente la pioniera Thunberg. In citt� si incontreranno all'Universit�, al Campus Einaudi, per partecipare a workshop. Ma, come ha esposto il giovane referente torinese, la manifestazione � pensata per coinvolgere tutta la popolazione, in dibattiti, conferenze e concerti al fine di "trasformare la lotta alla crisi climatica in una priorit� per tutti". Speriamo nella riuscita e nel consolidamento dell'impresa. Anche sul Covid e sulle sue varianti sembra essere scesa una coltre di indifferenza. E che dire della guerra in Ucraina? Anche questa, orribile anche solo a scriverlo, ha perso lo smalto iniziale. Cosa ci � rimasto? Sembra, pessimisticamente che ci sia rimasto il vuoto nulla che se ne va a braccetto con l'egolatria. Di fronte a tutto questo, alzo, se mi � permesso, la mia debole, voce, e non foraggero' certo il loro attecchimento sul pianeta, anzi chiedo aiuto. Spero, come Guido Trevisan, in persone di buona volont� che possano unirsi e, insieme, tentare di cambiare il nostro modo di vivere su questa terra. Intanto, avendo in questi momenti, come compagno, il mio silenzio interiore, mi sento di rendere pubblico il mio grazie al Signor iddio, al Cuore Sacro di Ges�, che, nella mia rabberciata religiosit�, ho scoperto essere una festa mobile, quest'anno caduta il primo di luglio. Eppoi, a seguire, tutta la comunit� scientifica mondiale che si � adoperata e si adopera, mettendo a punto terapie e vaccini, per il bene della collettivit�, guardando ai fragili per et� e per patologie. Con mia mamma, quasi centenaria, faccio parte, ormai prossimi due anni, anch'io della categoria dei fragili e, in isolamento, con il mare di Pozzallo a noi di fronte, stiamo affrontando Omicron 5. Per fortuna senza eccessivi disturbi. E d'innanzi a queste splendide acque salate, che rientrano in quel lago di Tiberiade, tanto caro a Giorgio La Pira, precursore e fautore di un Mediterraneo allargato, non posso esimermi da un grazie di lode. Oggi, che tanto si parla di terza guerra mondiale, definita anni addietro da papa Francesco, "una guerra a pezzetti" e attualmente "guerra a pi� piani", non si pu�, per posizionamento geopolitico, colossali interessi economici e problemi migratori per siccit� e fame, non guardare e tener da conto questo angolo di terra. E da questo scenario, terrazza di un mare che unisce, nel richiamare il vicino trentennale dell'anniversario di via d'Amelio, del 19 luglio 1992, volentieri propongo tre scritti. Il discorso, in piena tangentopoli, di Bettino Craxi del 3 luglio 1992, un articolo del teologo Vito Mancuso "L'utopia di restare umani", pubblicato sul quotidiano La Stampa, il 30 giugno u. s. e infine, rimanendo nel campo largo dell'utopia, di cui non dovremmo fare mai a meno, un breve, intenso saggio del professore ordinario di Storia della pedagogia e dell'educazione dell'Universit� di Modena e Reggio Emilia, Fulvio De Giorgi, "Fermare la guerra oggi per abolirla domani", apparso sul numero 2/2022, della rivista "Appunti di cultura e politica" Citt� dell'uomo (Milano). E ora non mi resta, unitamente a tutto il direttivo, che augurare di cuore, una serena estate.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

09/06/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica

in Ucraina i combattimenti continuano e non ci si può più illudere di una conclusione del conflitto a breve. Sull'argomento si propone il testo "La guerra in Europa", Oaks Editrice, di Luciano Canfora e Francesco Borgonovo. La scheda, curata da Gianna Montanari e Gian Paolo Zara, propone l'intervista di Borgonovo a Canfora sulle radici storiche della guerra in Ucraina. L'occasione induce ad allargare il discorso sul tema dell'informazione, che in caso di guerra, spesso è intrisa di propaganda militare. Nel corso dell'intervista si ricerca il significato storico della contrapposizione Occidente - Russia che ha cause storiche ataviche. Ancora i silos gremiti di grano e fermi nel porto di Odessa ci inducono a riflettere sulla sicurezza alimentare e lo si fa pubblicando gli articoli tratti da Vatican News del 6 giugno u. s. "Food Safety. Allarme di Sacru sulla sicurezza alimentare globale" e di Sara Balestri "Accesso alla terra".
In vista della consultazione referendaria del 12 giugno si segnala l 'articolo di Nadia Urbinati, pubblicato su "Libertà e Giustizia" del 27 maggio u. s., dal titolo "Referendum Giustizia, perché spero che i quesiti siano bocciati". Un ulteriore approfondimento sul tema si può avere leggendo quanto presentato su Micromega in merito ai 5 quesiti sulla Giustizia. Infine, e a completamento,l'ultima parte del lavoro dedicato alla mafia/mafie.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

23/05/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

nel ricordare innanzitutto l'anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e la scorta, un pensiero non può non andare a questa infausta guerra a est dell'Europa, di cui il "cessate il fuoco" sembra ancora un miraggio. Al riguardo si richiama l' attenzione sulla scheda preparata da Gian Paolo Zara sul libro di Chomsky "Perché l'Ucraina" e su un articolo di Roberto Barzanti "La Resistenza, le tre guerre d'Ucraina e l'etica della responsabilità", pubblicato il 4 maggio c. a. su Reset. Si prosegue poi, ancora, sull'argomento, mafia. In ultimo si segnala la nostra prossima assemblea dei soci che avrà luogo martedì 31 maggio alle ore 17,00, in via Dego, 6,Torino.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni

01/05/2022

Amici e Simpatizzanti di Politica,

la guerra tra russi e ucraini si rende sempre più pesante e spaventa il verificarsi delle previsioni peggiori. Si conta che nel corso di questi due mesi hanno lasciato l'Ucraina più di 5 milioni di persone. I morti civili, colpiti nelle abitazioni e perfino negli ospedali, in questo conflitto armato, che in Russia viene presentato come operazione militare speciale, stanno raggiungendo le tremila vittime. Per non parlare poi delle atrocità commesse. L'incontro del 28 aprile, avvenuto distintamente tra i capi delle due parti belligeranti e il segretario ONU, Antonio Guterres, ha fatto dire a quest'ultimo, in veste di mediatore, che "è inaccettabile l'idea della guerra nel XXI secolo" e ancora, tenuto conto dei rifornimenti di armamenti che dall'America e dall'Europa arrivano nel Paese invaso, che questa "finirà quando lo deciderà la Russia". Tutto ciò a conferma che in Ucraina il Consiglio di sicurezza ONU ha fallito, per cui si rende ancora più che mai indispensabile e pressante il lavoro della diplomazia d'urgenza. Nell'attesa che questo compito gravoso ottenga gli sperati frutti si propongono due articoli sull'attuale guerra in atto, apparsi su " Il Fatto Quotidiano" il 20 aprile u.s. e scritti dall'ex ambasciatore Sergio Romano e dall'ex priore di Bose, Enzo Bianchi. Al contempo si anticipa che nella sezione cultura del sito presto verrà inserita una scheda, curata da Gian Paolo Zara, del libro "Perché l'Ucraina" di Noam Chomsky. Il linguista statunitense, di padre ucraino di origini ebraiche, ritenuto uno tra i più grandi intellettuali viventi, è un autore già presente nel sito. Attraverso sette interviste, s'intrattiene e dialoga sulle cause della crisi che hanno portato i due Paesi fin qui e che egli aveva già esposto e previsto nel 2018. La delicatezza del problema comporta, come viene detto a chiare lettere nel testo, che bisogna distinguere da un lato l'analisi storica e dall'altro l'avvenuta invasione. Si completa l'attuale proposta di lettura con il proseguimento sulla mafia e le sue vittime. Ci si congeda augurando a voi tutti un buon Primo maggio.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni